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Nel dialetto calabrese, ’ndranghetista significava «membro della Onorata Società», ma più generalmente designava ogni uomo «valente», capace di tutelare e far rispettare il proprio onore. Nel secondo dopoguerra il termine cominciò a essere usato nel significato attuale. La famiglia mafiosa calabrese (’ndrina) ha al suo centro una famiglia di sangue, attorno alla quale si estende una vasta rete di parentele naturali e artificiali. La dimensione numerica della cosca è una variabile fondamentale per determinare il potere del suo capo, poiché da essa dipendono la sua forza, in termini di personale disponibile allo scontro armato, nonché la sua capacità di controllare il territorio e di influenzare la vita della comunità.