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16.0 hrs on record (15.5 hrs at review time)
Celluline grigie punta e clicca.

The ABC Murders, della specialista in ottime avventure Microïds (Syberia, Post Mortem, Still Life, la serie dedicata a Dracula, etc…), è un ottimo gioco di investigazione, con una grande quantità di enigmi (alcuni davvero impegnativi) e tanto spazio per una buona narrazione.

La storia, appunto, riprende ciò che viene raccontato nell’omonimo romanzo di Agatha Christie: un assassino che si firma ABC commette una serie di crimini in luoghi che hanno a che fare con l’alfabeto, costui non manca di mettere a dura prova Hercule Poirot che nel cercare di sbrogliare ognuno degli omicidi cerca di venirne finalmente a capo, in un susseguirsi di interessanti colpi di scena che vi terranno incollati nel voler scoprire chi possa essere, alla fine, il feroce colpevole.

Dal punto di vista grafico il gioco si presenta in modo molto carino con dei modelli in cell-shading e degli ambienti trattati allo stesso modo che ben immergono il giocatore nelle atmosfere anni 20-30 tipiche delle avventure del famoso investigatore belga nato dalla penna di Agatha Christie.
Raramente durante le sessioni di gameplay ho rilevato difetti o bug o comunque niente che possa aver impedito il prosieguo della storia fino alla sua conclusione.

Il doppiaggio sembra ben realizzato, contrariamente a quanto letto in giro (anche tra i recensori su Steam) i doppiatori caratterizzano bene i personaggi e riescono a dare una buona idea degli stati d’animo nelle varie situazioni sia in inglese che in francese.
Purtroppo il gioco non presenta il doppiaggio in italiano, ci si accontenta comunque dei sottotitoli ben sincronizzati con l’audio e difficilmente si perde il filo del discorso.

La durata è, purtroppo, piuttosto breve: lo si finisce in 8 ore al massimo e, se si è particolarmente bravi con gli enigmi, anche qualche ora in meno.

Una menzione speciale va agli enigmi: finalmente un gioco con degli enigmi vecchio stile che non mancheranno di impegnarvi e di farvi spremere le meningi, ammetto che gran parte di questi enigmi sono fin troppo facili ma ne troverete un po’ che vi impegneranno per molti minuti nella speranza di capirne il meccanismo.
Un’altra parte interessante riguarda le intuizioni e l’uso delle celluline grigie che tanto piace menzionare a Poirot: in alcuni punti della storia vi verrà chiesto di dedurre delle conclusioni utilizzando confessioni, indizi o altre deduzioni, una svolta interessante che vi farà avere una visione maggiore del quadro completo per come lo “vede” Poirot.

In conclusione The ABC Murders è un’avventura d’investigazione molto ben realizzata che piacerà sicuramente agli appassionati ma che potrà far storcere il naso per la durata e l’eccessiva facilità di alcuni enigmi, non mi sento di consigliarlo a chi vuole una sfida molto impegnativa o a chi è abituato a giochi come The Room, mi sento invece di consigliarlo a tutti gli altri, appassionati di gialli o di avventure grafiche in generale, non vi deluderà!

À bientôt mes amis
Voto: 7/10
Posted 4 January, 2017.
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2.3 hrs on record
Pollice (robotico) verde.

Grow Home mi ha stupito e non me l'aspettavo, sinceramente: dai trailer e filmati vari visti in giro per il web non gli davo un centesimo e ad essere schietto pensavo fosse un giochetto per bambini. Quanto mi sbagliavo.
Spinto all'acquisto da recensioni molto positive di varie riviste autorevoli del settore, installo e provo questo benedetto gioco. Le recensioni avevano ragione, capiamo il perché andando per punti:

In Grow Home lo scopo principale è quello di aiutare un robottino che risponde al nome di B.U.D., acronimo di Botanical Utility Droid, a far crescere e sviluppare una pianta chiamata "Star Plant" e farle raggiungere un'altitudine di 2000 metri per permettere così, al fiore, di sbocciare e darci la possibilità di prelevare uno "Star Seed", portarlo alla Nave Madre e terminare la missione.
Niente di più facile, penserete, e infatti pensate male: far sviluppare la pianta è complesso e per niente facile, il nostro amico robottino dovrà scalare in verticale con l'ausilio delle proprie "mani" e raggiungere delle gemme che spuntano in alcuni punti del "gambo" facendole crescere direzionandole verso sorgenti di energia incastonate nell'ambiente circostante che faranno aumentare sempre più l'altitudine del fiore.
Non mancano le imprecazioni, se cadete da una modesta altezza dovrete riscalare il gambo fino a raggiungere i punti che vi interessano se, invece, cadete da un'altezza più importante il nostro robottino si sfracellerà al suolo e dovrete ripartire da uno dei punti di teletrasporto situati in punti strategici sulle varie piattaforme, che naturalmente andranno attivati.
Ad aiutarci un pochino, per fortuna, troverete dei gadget (chiamiamoli così) in giro per il mondo di gioco, fiori, foglie, piante carnivore, insomma un nutrito numero di singolari strumenti che non mancheranno di tenervi incollati qualche secondo per capirne l'effettivo funzionamento.

Dal punto di vista tecnico, Grow Home, si presenta bene con un design originale e che ricorda con nostalgia i giochi pixelosi degli anni 80, vi fermerete spesso a guardare i vostri progressi in altezza e rimanere piacevolmente stupiti dallo spettacolo riprodotto non sarà per niente difficile.

I controlli sono un po' macchinosi, non esiste un vero tutorial ad inizio partita, dovrete arrangiarvi e capire cosa fare, da una parte è buono ma per chi si avvicina al gioco come casual gamer, spinto anche dalla durata ridotta, avrà di che ridire.

In termini di durata, visto che l'ho citata poco sopra, direi che non appaga: il gioco termina in poche ore (io ce l'ho fatta in circa 2 ore) e forse riuscirete a guadagnare un'oretta in più se deciderete di proseguire la missione al termine di quella principale integrando alcuni elementi.

Concludendo Grow Home è un giochino interessante, con spunti sia tecnici che di gameplay niente male ma che avrebbe dovuto esser sviluppato con un po' più di attenzione verso la durata, un tutorial e la semplificazione dei controlli che anche dopo averci fatto l'abitudine sono spesso snervanti.
Non ne consiglio l'acquisto a chi cerca un gioco hardcore, piuttosto mi sento, invece, tranquillo nel consigliarlo a chi cerca un gioco casual per passare qualche ora di divertimento e spensieratezza magari tra una pausa e un'altra in ufficio.

Interessante ma non sboccia.
Voto: 7,2/10
Posted 6 February, 2015. Last edited 9 February, 2015.
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17.5 hrs on record (16.2 hrs at review time)
PREMESSA: Ho aggiornato la recensione avendo finalmente avuto il tempo di terminare il gioco, di seguito, quindi, riassumo il tutto e rivedo anche il mio giudizio finale.

Com'è strana la vita.

Life Is Strange è un'avventura grafica, se così possiamo chiamarla, sulla falsa riga delle avventure di Telltale o di Quantic Dreams: una specie di film interattivo in cui scelte e azioni producono delle conseguenze che cambiano il corso degli eventi, a volte modificheranno persino le opinioni che le persone che incontreremo sul nostro cammino avranno nei nostri confronti.
Gli sviluppatori Dontnod, immeritatamente non famosi come i due studi sopracitati, si sono distinti in passato per l'ottimo titolo di avventura/azione Remember Me, un titolo con una storia profonda ma uscito un po' in sordina e che tornano, quindi, a sorprenderci con questo piacevole gioco; Ma andiamo per ordine:

Life Is Strange è immersivo e mai banale, il motivo? Ce n'è più di uno a cominciare, ovviamente, dalla narrazione. Il titolo esordisce già con un bel dilemma: una tempesta di proporzioni bibliche sta per abbattersi su Arcadia Bay, location predominante di tutta la serie, e non ne capiamo bene il motivo finché non proseguiamo nella profondissima storia della nostra protagonista, una studentessa di fotografia fresca di maggiore età che risponde al nome di Max;

La storia si fa sempre più interessante appena Max realizza di possedere dei poteri, nello specifico poter riavvolgere il tempo a proprio piacimento o poter modificare l’andamento degli eventi futuri influenzando il passato attraverso le fotografie (non vi spiego la meccanica ma sappiate che mi ha lasciato di sasso). Questa caratteristica aggiuntiva nel gameplay di Life Is Strange apre un ventaglio ancora più ampio di possibilità e giustifica la prerogativa di poter effettuare, come già detto, scelte differenti od ottenere preziose informazioni dai nostri interlocutori. Più andrete avanti nella storia e più vi renderete conto di quanto questo gioco sia davvero ben scritto e quanto i colpi di scena siano inseriti in modo magistrale in porzioni di narrazione che vi lasceranno con l’amaro in bocca o con il cuore in gola.

Dal punto di vista tecnico non è malaccio, a volte sembra fare eccessivamente l'occhiolino allo stile dei Telltale ed avendo usato l'Unreal Engine 3 ci si poteva aspettare uno sforzo leggermente maggiore, comunque sia i modelli dei personaggi sono ben caratterizzati, gli ambienti ricchi di dettagli sia all'aperto che al chiuso e alcune atmosfere ben riprodotte, l’illuminazione non è affatto male e riflessi ed effetti particellari belli da vedere.

Una menzione speciale va alla colonna sonora che si distingue per un ventaglio di brani ben scelti e che si collocano “a fagiolo” nei vari punti di svolta o di narrazione tra un accadimento e l’altro.

In termini di durata ci aggiriamo intorno alle 15 ore, un po’ di più se esplorate, leggete tutti gli indizi che trovate in giro o tentate di completare l’album fotografico personale di Maxine o ancora meglio se riavvolgete spesso e provate nuove strade.

In conclusione direi che Life Is Strange è da acquistare assolutamente se apprezzate i giochi con una forte componente narrativa in grado di lasciarvi col fiato sospeso per gran parte degli ultimi episodi, il prezzo in ogni caso non è eccessivo (sia per il season pass che per il singolo episodio) ed è comunque un piacevole diversivo, vicino al capolavoro e che sarebbe potuto esserlo tranquillamente con qualche sforzo in più sia tecnico che in termini di gameplay.

Lo strano caso di Life Is Strange
Voto: 8,5/10
Posted 30 January, 2015. Last edited 15 May, 2016.
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2.7 hrs on record
Minigiochi e astuzia, un grande gioco mascherato da piccolo.

Sono rimasto piacevolmente stupito da Detective Grimoire, un'avventura grafica punta e clicca incentrata sull'investigazione. Il caso che ci viene proposto ha dell'assurdo: in un parco allestito su un'isola nel bel mezzo di una laguna avviene un omicidio e tutte le prime avvisaglie ci portano a pensare che il colpevole sia il leggendario mostro della laguna che non si faceva vivo da oltre 60 anni.
Nello sbrogliare questa intricata matassa di alibi e indizi troveremo una serie di assurdi personaggi, ognuno con un proprio carattere ben delineato e con un'ottima motivazione per essere l'indiziato numero uno; starà a voi, quindi, grazie alle domande a disposizione e agli elementi che troverete in giro per l'isola, risolvere questo crimine tanto assurdo quanto divertente.
Il finale non è poi così scontato e nel conoscere i personaggi scoprirete anche molte cose sul mostro della laguna che vi faranno sorridere e vi sorprenderanno piacevolmente.
Lo stile artistico del titolo è molto suggestivo, tutto illustrato in un modo decisamente originale e gli ambienti e i fondali sono come piccoli affreschi che non mancheranno di farvi fermare ad osservarli incantati.

Due sono i difetti, trascurabili, di questo titolo: è solo in inglese e questo è un gran peccato per chi purtroppo non conosce bene la lingua e altro difetto, ahimé, dura troppo poco: se non tenterete di attivare tutti gli obbiettivi lo finirete nel giro di 2 - 3 ore.

Concludendo, consiglierei questo titolo a chi ama davvero tanto le avventure grafiche di investigazione e, soprattutto, a chi conosce bene l'inglese, il prezzo non è eccessivo e la storia vale la pena di essere vissuta anche se per qualche ora.
Se non volete rischiare di rimanere delusi aspettate i saldi.

Una ventata d'aria fresca, anche se dura un soffio.
Voto: 6,8/10
Posted 23 October, 2014. Last edited 26 November, 2014.
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8.1 hrs on record (6.2 hrs at review time)
Correre e morire sul bordo dello specchio.

Mirror's Edge è un gioco sottovalutato sotto molti aspetti, ma sotto altri aspetti è davvero mediocre se non gravemente insufficiente; andiamo con ordine e partiamo dal peggio prima di elogiarne i pregi.

La prima grossa carenza è la durata: lo si finisce tranquillamente in 8 - 9 ore al massimo, tra prove e riprove per cadute, morti, sparatorie finite male e botte. In certi punti è frustrante, a volte anche capire dove andare e cosa bisogna fare (spesso anche per colpa del pessimo doppiaggio italiano che gli fa perdere 1 punto sul giudizio finale) è impossibile e si va spesso a tentativi, il che mi ha portato spesso a suicidarmi e a dover ripetere grosse porzioni di livello e, non sempre, se mi è andata bene la prima volta, mi va bene anche una seconda.

La seconda grossa carenza è la cura nella narrazione: la storia inizia anche bene, ci troviamo in un futuro distopico apparentemente governato dalle corporazioni nel quale vive e "lavora" la nostra protagonista Faith, una Runner, che ben presto si troverà inserita in un complotto ai danni della polizia e che diventerà qualcosa di estremamente grande più in là nel gioco.
Peccato che tutto questo venga raccontato superficialmente da scene di intermezzo animate e che spesso non chiariscono troppo bene quello che è successo e perché, perciò alcune volte ci ritroviamo a dover ascoltare dialoghi che ripetono nomi o avvenimenti che non erano chiari aumentando esponenzialmente il livello di confusione generale della narrazione stessa. In sintesi: un pastrocchio.

Passando invece a ciò che dovrebbe farvi acquistare il gioco possiamo nominare tre/quattro fattori importanti:
La grafica, ancora oggi molto bella e apprezzabile, se poi avete una scheda video Nvidia con supporto PhysX potrete godere di ulteriori effetti che ne arricchiscono l'esperienza; La città è molto ben caratterizzata, a volte opprimente e a volte vasta come un parco giochi in cui la nostra eroina può sbizzarrirsi a colpi di parkour. Molto bella l'idea del rosso come colore utilizzato per indicare gli oggetti "utili" alla nostra corsa, in alcuni ambienti interni noterete che ci sarà comunque soltanto un colore dominante, a volte giallo o blu o verde, tutto artisticamente curato ed equilibrato.

Dal punto di vista tecnico i DICE han superato loro stessi (prima di Battlefield e compagnia), l'esperienza in prima persona, la velocità del motore grafico e le animazioni dei modelli rendono il tutto immersivo al punto che le "frenate" improvvise di Faith ai limiti dei cornicioni vi faranno venire la pelle d'oca, meglio ancora se soffrite di vertigini!

Gli effetti sonori sono invece una gioia per le orecchie, insieme alla colonna sonora, un bel lavoro che vi farà vestire i panni di Faith in tutto e per tutto, la sentirete persino respirare pesantemente dopo una corsa sfrenata.

Ultima cosa: in un'ottica da anno 2008, vedo il gioco come un bellissimo ed interessantissimo esperimento, una prova di coraggio (esagero) ben riuscita perché lo scopo principale del gioco, e cioè immergere l'utente nei panni della protagonista, è riuscito alla grande. Non si può naturalmente parlare di capolavoro assoluto perché ci sono molti difetti e si notano, carenze e dimenticanze un po' dappertutto ma va comunque apprezzato, provato e goduto per quel piccolo capolavoro che è.

In conclusione direi che Mirror's Edge è da acquistare, ormai non ha neanche più un costo eccessivo qui su Steam quindi per l'esperienza che offre non va assolutamente lasciato sullo "scaffale".

Più Parkour per tutti!
Voto: 8,2/10
Posted 23 October, 2014. Last edited 24 October, 2014.
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29.8 hrs on record (26.7 hrs at review time)
Tutto quello che avreste voluto chiedere a GTA e non avete mai osato farlo.

Saints Row è irriverenza, personalità, arroganza e volgarità e delle volte tocca anche picchi di assurdità veramente divertenti.
Che dire, graficamente è molto buono, i modelli sia dei veicoli che dei personaggi (giocanti e non) sono ben realizzati e ben caratterizzati, inoltre, come ormai impronta caratteristica della serie, è possibile personalizzare il proprio alter-ego da capo a piedi, sia in termini di aspetto fisico sia in termini di cio che indosserà...e credetemi, che in questo caso ne vedrete veramente delle belle! C'è anche da dire, però, che in termini grafici il gioco presenta saltuariamente qualche bug, niente di fastidioso o insopportabile, però vi capiterà di vedere qualche soldato o membro di una gang incastrato a mezzo busto nell'asfalto o nei marciapiedi, oppure in pose assurde che neanche un contorsionista riuscirebbe ad imitare.

Il gameplay è qualcosa di eccezionalmente e dannatamente originale, se tutte le meccaniche sono comunque frutto di un plagio mai nascosto da parte di THQ, le missioni, le battute, la personalizzazione dei mezzi, l'ironia e le parodie ad ogni angolo di strada sono il punto forte di questo titolo che in circa 30 - 40 ore vi intratterrà e divertirà con anche la possibilità di giocare le vostre missioni in cooperativa online con altri due utenti, e potrete fare lo stesso unendovi ad altre missioni (magari anche già terminate durante i vostri progressi in-game) per aiutare i vostri amici ad avanzare nei loro progressi di gioco.

Insomma, carne al fuoco ce n'è in abbondanza e Saints Row: The Third è tanto divertente quanto ricco ed interessante.
Lo consiglio caldamente per gli amanti degli action in free-roaming alla GTA, non storcete il naso davanti a questo confronto perché per quanto sia un plagio è senza dubbio in grado di superare l'originale!

Compratelo non aspettate altro!!
Voto: 8,8/10
Posted 18 May, 2014. Last edited 23 October, 2014.
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4.6 hrs on record (4.5 hrs at review time)
Gunpoint è interessante.
E' un action-puzzle con degli spunti notevoli: il protagonista è un investigatore privato che viene ingaggiato per risolvere un conflitto tra due grandi corporazioni produttrici di armi. A legare questo conflitto un ulteriore intrigo che vi vede coinvolti in prima persona e che richiederà di effettuare delle scelte, le quali cambieranno il corso della storia e modificheranno i rapporti con i vostri committenti.
Bene fin qua niente di nuovo, direte, e invece l'uso e l'acquisto di "gadgets", particolari oggetti o power-ups che ci daranno delle abilità speciali, col passare delle varie missioni renderanno piacevole, e in rare volte frustrante, il proseguo della storia e l'approccio in ogni livello cambierà anche in base alla scelta di acquisto di questi "gadgets".
Una nota negativa è la longevità del titolo, capisco che sia indie e capisco anche che sia più puzzle e quindi da inserire in un contesto "casual", però in pochissime ore riuscirete a finire la storia e pensare di rigiocare le missioni tentando di effettuare scelte differenti è un po' complicato perché non ci sono indicazioni sui punti di svolta della storia, quindi, dovreste rigiocare tutte le missioni cercando di ricordare quali punti hanno contribuito ad un cambiamento, direi poco furbo e molti (compreso me) hanno preferito terminare al primo tentativo.
Come voto finale darei un bel 7,5/10 a questo originale e fresco indie, peccato per la longevità e la rigiocabilità, spero in futuro gli sviluppatori considerino delle vie alternative.
Per quanto riguarda l'acquisto lo consiglio, però durante i saldi o con particolari bundle;
Mi spiace ma non vale l'acquisto a prezzo pieno.
Posted 19 January, 2014.
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22.3 hrs on record
Non male, atmosfera e periodi storici resi molto bene, peccato che le missioni siano troppo brevi e alcune fin troppo facili così come, seguendo esclusivamente la storia principale, la durata totale del gioco; Davvero un peccato perché la varietà delle missioni è molto buona e non risultano quasi mai ripetitive per meccaniche e obbiettivi finali.

Consigliato e da non perdere solo durante i saldi!
Voto: 8,2/10
Posted 25 August, 2013. Last edited 20 June, 2014.
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27.7 hrs on record (6.7 hrs at review time)
Un po' macchinoso sotto certi aspetti, soprattutto per quanto riguarda il sistema di combattimento ma assolutamente tralasciabile vista l'atmosfera e la vastità del gioco. Consigliatissimo. +++
Posted 21 June, 2013.
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